Benessere Psicologico

Tutti noi abbiamo diritto, secondo l'OMS (organizzazione mondiale della sanità) di sentirci a nostro agio nella nostra vita.
Secondo l'OMS per BENESSERE PSICOLOGICO si intende quello stato nel quale la persona riesce a sfruttare tutte le sue potenzialità per rispondere alle esigenze della vita quotidiana e a mantenere delle relazioni piene e soddisfacenti, adattandosi alle difficoltà trovando soluzioni alternative.

lunedì 26 agosto 2019

“Sacrificio”: bene per gli altri o bene per me?”



Molto spesso le donne tendono a farsi carico di situazioni familiari problematiche, limitando e addirittura negandosi ogni possibile spazio e tempo per sé.
Si sacrificano, per il “bene dell'altro”, facendo delle rinunce personali. Molto di frequente, questo atteggiamento è guidato dal senso di colpa, o dall'inadeguatezza. Ci si attiva molto per gli altri, trascurandosi, nell'illusione di essere riconosciute e di essere amate.

In realtà, il termine “sacrificio” significa rendere sacro il nostro tempo: essere consapevoli di quanto valore ha e renderlo significativo e importante per la propria crescita personale.

Sacrificarsi significa rinunciare a qualcosa ora per stare meglio dopo, orientati dall'amore e dalla gentilezza verso noi stessi.

Sacrificarsi è la capacità di scegliere con responsabilità, di dare o non dare, di sapere “dire di no”, di impegnarsi per cambiare la propria vita!

Assumersi la responsabilità della propria vita significa essere consapevoli che siamo forti e deboli, capaci e incapaci e che abbiamo la possibilità, anzi, il potere, di fare emergere la parte migliore di noi.

E' necessario riconoscere che abbiamo contribuito, più o meno consapevolmente, a determinare, con i nostri comportamenti, a situazioni che ci fanno sentire frustrate e infelici.
E' importante dirci che abbiamo molte fragilità ma possiamo trasformarle, cambiando aspetti della vita che non ci piacciono.

Mi piace l'idea di concludere questa piccola riflessione con una parola: CORAGGIO.

Il coraggio di impegnarsi per se stesse. Il coraggio di essere se stesse.


Simona Serreri
Psicologa Olbia
via genova 55


mercoledì 21 agosto 2019

Si fa presto a dire: " Cambia stile di vita"!


Facile a dirsi e difficile a farsi. Facile dispensare consigli e indicazioni ma difficile, per i diretti interessati, mettere in pratica.
Mi riferisco in particolare a persone affette da malattie croniche come diabete, obesità o celiachia. Oppure a condizioni cliniche che, a lungo andare possono compromettere seriamente la salute, come per esempio l'ipertensione arteriosa o ipercolesterolemia.

Ma perchè queste indicazioni non funzionano?

 Perchè medici, nutrizionisti e  i familiari incontrano difficoltà nel convincere i propri pazienti o i propri cari a cambiare abitudini?


Per rispondere a questa domanda è utile sapere che noi elaboriamo le informazioni che riceviamo in 2 modi: un modo superficiale, e un altro più accurato.

 Il più delle volte, per agire nel quotidiano, scegliamo la via più superficiale, perchè il nostro cervello preferisce risparmiare energie. Sceglie quindi l'informazione più semplice da integrare con ciò che ha già a disposizione. 

Quando, ad una persona con diabete, ipercolesterolemia o ipertensione le si dice " devi cambiare stile di vita perchè altrimenti ci saranno gravi conseguenze" ; oppure ad un fumatore gli si dice " dovresti smettere di fumare perchè il fumo causa gravi danni", si genera quella che in psicologia si chiama DISSONANZA COGNITIVA.  

  Cosa significa? Si genera un forte disagio generato tra il comportamento  che solitamente si mette in atto e le informazioni che contrastano con questo comportamento. Si crea un CONFLITTO. 

Per liberarci da questo disagio il nostro cervello sceglie di eliminare l'informazione e mantenere il comportamento. 
Le informazioni, date in questo modo, mantengono e rinforzano il comportamento NON SALUTARE. E' più difficile e impegnativo cambiare comportamento che modificare le proprie convinzioni. 

Quindi ce la raccontiamo: "Si vive una volta sola", "tanto per una volta non mi succede niente", " Il cancro viene anche a chi non fuma"..e via dicendo. 

Le informazioni date in questo modo non aiutano le persone a cambiare comportamenti e stili di vita. 

Qui può entrare in scena lo PSICOLOGO che fa PSICOEDUCAZIONE: affronta con i pazienti le motivazioni che sono da ostacolo al cambiamento.

Con la psicoeducazione, lo psicologo, aiuta le persone a individuare i PENSIERI  non permettono di cambiare. Modificando i pensieri, trovandone di più utili e funzionali, si possono cambiare i COMPORTAMENTI. 

Ogni persona ha schemi di pensiero, valori e  caratteristiche proprie : un proprio mondo. 

Questo mondo va accolto e preparato all'ingresso di nuove abitudini più sane e rispettose della propria salute e condizione medica. Questo "mondo " è messo a dura prova da una malattia cronica e ha bisogno di trovare un nuovo equilibrio. 

I "cazziatoni ", i "giudizi" e gli "ordini" sono controproducenti e non fanno che mantenere ben stabili i comportamenti nocivi per la salute. 

Lo psicologo NON  scava nel profondo, NON interpreta, NON fa necessariamente riferimento a traumi passati! Lo psicologo, quando interviene in presenza di malattie croniche,  AIUTA LA PERSONA AD ADATTARSI E AD ACCETTARE LA SUA NUOVA CONDIZIONE.