Benessere Psicologico

Tutti noi abbiamo diritto, secondo l'OMS (organizzazione mondiale della sanità) di sentirci a nostro agio nella nostra vita.
Secondo l'OMS per BENESSERE PSICOLOGICO si intende quello stato nel quale la persona riesce a sfruttare tutte le sue potenzialità per rispondere alle esigenze della vita quotidiana e a mantenere delle relazioni piene e soddisfacenti, adattandosi alle difficoltà trovando soluzioni alternative.

giovedì 28 settembre 2017

Consulenze psicologiche gratuite per le settimane del BENESSERE PSICOLOGICO :-)


La dieta non basta per perdere e MANTENERE il peso corporeo. Vorremo comportarci in un modo o mangiare in un modo ma...........cosa ci spinge ad agire in modo contrario?? 
Se vi va di capire meglio come spezzare questo circolo vizioso: 
Il 5, il 6 e il 7 ottobre PRENOTATE la vostra consulenza psicologica gratuita! #settimanebenesserepsicologico #dimagrireconlopsicologo

lunedì 11 settembre 2017

Tra il dire e il fare: come riuscire a mettere in pratica i suggerimenti nutrizionali nell'alimentazione dei propri figli? Riflessioni per i genitori.



Di cibo e nutrizione se ne parla ovunque e i genitori hanno a disposizione molte, forse troppe, informazioni per nutrire i propri figli nel miglior modo possibile.
Nonostante le tantissime indicazioni nutrizionali però l'obesità infantile è in forte aumento e questo dato ci viene riferito in continuazione in un “sottofondo “ un po' paradossale.
L'eccesso di cibo lo percepiamo ovunque, l'eccesso di attenzioni rivolte al cibo è ovunque.
Programmi sul cibo, pubblicità irresistibili di cibi succulenti, ricette, diete infallibili, etc etc.
Non fanno che ripetere quanto sia importante mangiare sano, quanto sia fondamentale l'attività fisica ma, mettere in pratica è complicato!
In pochi considerano tutti i fattori che possono influenzare il comportamento alimentare e l'acquisizione di abitudini sane. Nessuno considera la complessità del quotidiano all'interno delle famiglie: poco tempo, pochi strumenti e spesso poca consapevolezza!

Il genitore spesso si ritrova nel bel mezzo di una lotta con il proprio bimbo per “convincerlo “ a mangiare le verdure, per convincerlo a non mangiare le merendine o per convincerlo a finire tutto ciò che gli è stato messo nel piatto.

La sola informazione nutrizionale, quindi, non basta a promuovere le abitudini sane.
Non rende consapevoli di tutto ciò che ci porta a mangiare di più, di meno, oppure ci porta a scegliere dei cibi piuttosto che altri!

Se vostro figlio non vuole mangiare le verdure, oppure fa i capricci perchè vuole mangiare solo patatite fritte oppure siete angosciati perchè non finisce mai quello che ha nel piatto è importante fermarsi e capire cosa sta succedendo invece che alimentare ansie e conflitti.
E' importante non mettere nessuna etichetta, (“Non ci riesco”; “Tanto non cambia”;”E' un mangione”; “non mangia niente”), ma osservare quello che avviene prima o durante i pasti. 


A cosa si deve prestare attenzione ?
Non esiste uno schema valido per tutti però è importante sapere che ognuno di noi ha imparato a usare il cibo senza avere fame e ciò può ostacolare una corretta informazione ai nostri figli.
Prima dobbiamo diventare più consapevoli delle nostre modalità alimentari  e poi stimolare nel proprio bimbo una maggiore attenzione ai corretti segnali  di fame e sazietà, limitando il mangiare in modo automatico.
E inoltre domandiamoci:
“Che esempi ha?” ,“Che succede prima dei pasti?”, “Avete mai dato cibo come premio o come forma di ricatto?”

Risultati immagini per bambini cibo


Gettare le basi per un'alimentazione equilibrata e consapevole è un compito difficile ma, con pazienza, si possono cambiare e migliorare tante cose.
Appassionatevi come se stiate insegnando loro un nuovo gioco o una bella canzone, condividete il più possibile, godetevi i pasti in leggerezza.
Di sicuro avrete raggiunto ottimi risultati in altre aree dell'educazione dei vostri figli, dovete solo comprendere quello che più funziona nell'educazione alimentare e alla salute:-)


Il momento del pasto è una lotta all'ultimo boccone? Non riuscite a far apprezzare frutta e verdura ai vostri  bimbi? Avete difficoltà a “contenere” la loro fame?
Chiama per un colloquio psicologico conoscitivo delle modalità alimentari familiari  e dei vostri bambini .

  Dott.ssa Simona Serreri 
  3451425602







lunedì 4 settembre 2017

Cos'è la fame emotiva?


Vi è mai capitato di mangiare e poi sentirvi in colpa? Vi è mai capitato di sentire una spinta irrefrenabile ad aprire il frigo e mangiare voracemente l'ultima fetta di torta?
Vi è mai capitato di ritrovarvi a finire un pacco di biscotti nonostante abbiate pranzato o  cenato da poco?

Se la risposta è SI avete mangiato senza avere fame, quella vera, quella fisiologica.
In realtà è un comportamento comune perchè, nel corso della nostra vita abbiamo imparato ad utilizzare il cibo in tante occasioni e il cibo spesso diventa una sorta di “consolatore emotivo” che ci distrae da emozioni spiacevoli.
Si, può capitare e possiamo anche scegliere di gratificarci con il cibo, ma deve essere una scelta consapevole. Dobbiamo capire cosa ci sta succedendo e saper distinguere la fame fisiologica da quella emotiva. In questo modo non comprometteremo il nostro peso e la nostra salute psicofisica.
Se mangiamo molto spesso senza fame siamo destinati ad ingrassare!
 La dieta dimagrante, da sola,  non aiuta a individuare le cause di questo comportamento, anzi, peggiora la situazione: aumentano frustrazione e perdita di controllo verso il cibo.

In quanto psicologa, non prescrivo diete, ma aiuto le persone a capire perchè mangiano anche quando non vogliono, anche quando dovrebbero controllarsi meglio per problemi di salute .

La fame emotiva è un tipo di fame che arriva improvvisamente quando determinate situazioni o pensieri provocano la voglia di cibo. Vediamo alcune caratteristiche:

  • Il cibo di cui abbiamo voglia non è un alimento qualsiasi ma cerchiamo cibi ricchi di carboidrati o grassi (comfort food= i cibi che danno conforto, che ci coccolano);
  • Non sentiamo lo stomaco brontolare e neppure debolezza che ci indicano invece che siamo a corto di energie;
  • Dopo aver mangiato per cause emotive emerge spesso il senso di colpa e di vergogna;
  • Non capiamo perchè mangiamo ma ci sentiamo “obbligati “ a farlo.
Tutto ciò se si ripete INCONSAPEVOLMENTE nel tempo peggiora il problema peso in quanti cercano di seguire una dieta dimagrante, sperimentando insuccessi e etichettandosi come “privi di forza di volontà”.






Le prime cose da fare sono:

  • liberarsi da queste etichette e conoscere i meccanismi psicologici delle diete. Dopo un periodo in cui si mangia poco e ci si priva di tutto, siamo portati a DISINIBIRCI nei confronti del cibo;
  • mettersi in ascolto di sé e entrare in contatto con l'emozione spiacevole che ci ostiniamo a soffocare con il cibo.
Questi due piccoli passi inizieranno ad alleviare il nostro senso di disagio e frustrazione rispetto al cibo.

Nel prossimo post altri piccoli “trucchetti” per riconoscere e gestire meglio la fame emotiva:-)


Se ti ritrovi in questa descrizione e vuoi vederci subito chiaro con il tuo rapporto con il cibo e con il peso corporeo fissa il tuo colloquio psicologico conoscitivo:-)