Vi è
mai capitato di mangiare e poi sentirvi in colpa? Vi è mai capitato
di sentire una spinta irrefrenabile ad aprire il frigo e mangiare
voracemente l'ultima fetta di torta?
Vi è
mai capitato di ritrovarvi a finire un pacco di biscotti nonostante
abbiate pranzato o cenato da poco?
Se
la risposta è SI avete mangiato senza avere
fame, quella vera, quella fisiologica.
In
realtà è un comportamento comune perchè, nel corso della nostra
vita abbiamo imparato ad utilizzare il cibo in tante occasioni e il
cibo spesso diventa una sorta di “consolatore emotivo” che ci
distrae da emozioni spiacevoli.
Si,
può capitare e possiamo anche scegliere di gratificarci con il cibo,
ma deve essere una scelta consapevole. Dobbiamo capire cosa ci sta
succedendo e saper distinguere la fame fisiologica da quella
emotiva. In questo modo non
comprometteremo il nostro peso e la nostra salute psicofisica.
Se
mangiamo molto spesso senza fame siamo destinati ad ingrassare!
La dieta dimagrante, da sola, non aiuta a individuare le cause di questo
comportamento, anzi, peggiora la situazione: aumentano frustrazione e
perdita di controllo verso il cibo.
In
quanto psicologa,
non prescrivo diete,
ma aiuto le persone a
capire perchè mangiano anche quando non vogliono, anche quando
dovrebbero controllarsi meglio per problemi di salute .
La
fame emotiva è un tipo
di fame che arriva improvvisamente quando determinate situazioni o
pensieri provocano la voglia di cibo. Vediamo alcune caratteristiche:
- Il cibo di cui abbiamo voglia non è un alimento qualsiasi ma cerchiamo cibi ricchi di carboidrati o grassi (comfort food= i cibi che danno conforto, che ci coccolano);
- Non sentiamo lo stomaco brontolare e neppure debolezza che ci indicano invece che siamo a corto di energie;
- Dopo aver mangiato per cause emotive emerge spesso il senso di colpa e di vergogna;
- Non capiamo perchè mangiamo ma ci sentiamo “obbligati “ a farlo.
Tutto
ciò se si ripete INCONSAPEVOLMENTE nel tempo peggiora il problema
peso in quanti cercano di seguire una dieta dimagrante, sperimentando
insuccessi e etichettandosi come “privi di forza di volontà”.
Le
prime cose da fare sono:
- liberarsi da queste etichette e conoscere i meccanismi psicologici delle diete. Dopo un periodo in cui si mangia poco e ci si priva di tutto, siamo portati a DISINIBIRCI nei confronti del cibo;
- mettersi in ascolto di sé e entrare in contatto con l'emozione spiacevole che ci ostiniamo a soffocare con il cibo.
Questi
due piccoli passi inizieranno ad alleviare il nostro senso di disagio
e frustrazione rispetto al cibo.
Nel
prossimo post altri piccoli “trucchetti” per riconoscere e
gestire meglio la fame emotiva:-)
Se
ti ritrovi in questa descrizione e vuoi vederci subito chiaro con il
tuo rapporto con il cibo e con il peso corporeo fissa il tuo
colloquio psicologico
conoscitivo:-)
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