Benessere Psicologico

Tutti noi abbiamo diritto, secondo l'OMS (organizzazione mondiale della sanità) di sentirci a nostro agio nella nostra vita.
Secondo l'OMS per BENESSERE PSICOLOGICO si intende quello stato nel quale la persona riesce a sfruttare tutte le sue potenzialità per rispondere alle esigenze della vita quotidiana e a mantenere delle relazioni piene e soddisfacenti, adattandosi alle difficoltà trovando soluzioni alternative.

lunedì 4 settembre 2017

Cos'è la fame emotiva?


Vi è mai capitato di mangiare e poi sentirvi in colpa? Vi è mai capitato di sentire una spinta irrefrenabile ad aprire il frigo e mangiare voracemente l'ultima fetta di torta?
Vi è mai capitato di ritrovarvi a finire un pacco di biscotti nonostante abbiate pranzato o  cenato da poco?

Se la risposta è SI avete mangiato senza avere fame, quella vera, quella fisiologica.
In realtà è un comportamento comune perchè, nel corso della nostra vita abbiamo imparato ad utilizzare il cibo in tante occasioni e il cibo spesso diventa una sorta di “consolatore emotivo” che ci distrae da emozioni spiacevoli.
Si, può capitare e possiamo anche scegliere di gratificarci con il cibo, ma deve essere una scelta consapevole. Dobbiamo capire cosa ci sta succedendo e saper distinguere la fame fisiologica da quella emotiva. In questo modo non comprometteremo il nostro peso e la nostra salute psicofisica.
Se mangiamo molto spesso senza fame siamo destinati ad ingrassare!
 La dieta dimagrante, da sola,  non aiuta a individuare le cause di questo comportamento, anzi, peggiora la situazione: aumentano frustrazione e perdita di controllo verso il cibo.

In quanto psicologa, non prescrivo diete, ma aiuto le persone a capire perchè mangiano anche quando non vogliono, anche quando dovrebbero controllarsi meglio per problemi di salute .

La fame emotiva è un tipo di fame che arriva improvvisamente quando determinate situazioni o pensieri provocano la voglia di cibo. Vediamo alcune caratteristiche:

  • Il cibo di cui abbiamo voglia non è un alimento qualsiasi ma cerchiamo cibi ricchi di carboidrati o grassi (comfort food= i cibi che danno conforto, che ci coccolano);
  • Non sentiamo lo stomaco brontolare e neppure debolezza che ci indicano invece che siamo a corto di energie;
  • Dopo aver mangiato per cause emotive emerge spesso il senso di colpa e di vergogna;
  • Non capiamo perchè mangiamo ma ci sentiamo “obbligati “ a farlo.
Tutto ciò se si ripete INCONSAPEVOLMENTE nel tempo peggiora il problema peso in quanti cercano di seguire una dieta dimagrante, sperimentando insuccessi e etichettandosi come “privi di forza di volontà”.






Le prime cose da fare sono:

  • liberarsi da queste etichette e conoscere i meccanismi psicologici delle diete. Dopo un periodo in cui si mangia poco e ci si priva di tutto, siamo portati a DISINIBIRCI nei confronti del cibo;
  • mettersi in ascolto di sé e entrare in contatto con l'emozione spiacevole che ci ostiniamo a soffocare con il cibo.
Questi due piccoli passi inizieranno ad alleviare il nostro senso di disagio e frustrazione rispetto al cibo.

Nel prossimo post altri piccoli “trucchetti” per riconoscere e gestire meglio la fame emotiva:-)


Se ti ritrovi in questa descrizione e vuoi vederci subito chiaro con il tuo rapporto con il cibo e con il peso corporeo fissa il tuo colloquio psicologico conoscitivo:-)

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