Benessere Psicologico

Tutti noi abbiamo diritto, secondo l'OMS (organizzazione mondiale della sanità) di sentirci a nostro agio nella nostra vita.
Secondo l'OMS per BENESSERE PSICOLOGICO si intende quello stato nel quale la persona riesce a sfruttare tutte le sue potenzialità per rispondere alle esigenze della vita quotidiana e a mantenere delle relazioni piene e soddisfacenti, adattandosi alle difficoltà trovando soluzioni alternative.

mercoledì 31 luglio 2019

DIETE: EFFETTO RIBELLIONE





Quante volte ho fatto presente che fare la dieta non è affatto semplice, anzi!

Ci predispone ad un  meccanismo psicologico molto subdolo: restrizione- disinibizione.
Più controllo l'alimentazione, magari attenendomi ad un piano alimentare che mi illude di avere la libertà di scegliere, più aumento la probabilità di perdere il controllo!

La dieta inoltre è spesso poco sostenibile in termini di tempo ed energie da dedicarle e considerano solo in parte il discorso del PIACERE.
Il piacere può subire variazione nel corso del tempo e non può essere confinato ad uno o due sgarri alla settimana (pizza o gelato, per esempio) !

Sfide difficili per  coloro che iniziano e abbandonano di frequente diete e programmi alimentari.


MA PERCHE'?


Questi ripetuti fallimenti, spesso, portano le persona a ribellarsi totalmente nei confronti della dieta e delle abitudini legate all'attività fisica!

Ci si lascia andare totalmente ai piaceri del cibo!

Da un punto di vista psicologico, in queste situazioni, le persone reagiscono alla frustrazione dell'insuccesso con la compensazione del piacere. Si ribellano al loro sentirsi inadeguati e si lasciano andare senza freni inibitori, mangiando in maniera inconsapevole.

Frequentemente si tratta di persone giovani  e  adolescenti, che non provano nemmeno ad iniziare la dieta in quanto li farebbe sentire incapaci o svogliati.


E ALLORA CHE FARE?

I colloqui psicologici che hanno per oggetto le abitudini alimentari possono aiutare la persona a:

  • concedersi il cibo senza perdere il controllo
  • curare il contesto in cui si mangia, aumentando la dimensione del piacere
  • stare in contatto con le proprie emozioni accettandole invece che reagire con il cibo

"La piacevolezza di un'esperienza è il miglior antidoto alla frustrazione "

martedì 23 luglio 2019

Amare il gusto....fa bene!


Sappiamo davvero gustare i cibi? Sappiamo godere appieno dell'esperienza gustativa? Riusciamo a soddisfare il senso del gusto con serenità e pienezza?

Spesso sento dire con orgoglio dalle persone che hanno resistito al loro dolce preferito, alla pizza o a quel cibo che considerano davvero buono, buonissimo!
Questo capita soprattutto nelle DIETE!

Ma mi chiedo: perchè? Perchè resistere? Perchè frustrare un senso così piacevole?

Fame e sazietà non sono gli unici due motivi che ci spingono a mangiare o a finire di mangiare. Certo, esiste anche un aspetto emotivo, ma dobbiamo dirci che, come in tutte le altre esperienze di vita, anche in quella alimentare le nostre scelte sono guidate dai GUSTI! E soddisfarli è giusto e sano.

Se frustriamo il gusto può capitare che ci rimanga “il pensiero “ di quel cibo, ed è molto probabile che, la prossima volta che lo incontreremo ci faremo una mega scorpacciata! E allora addio DIETA.

La mindful eating, la mindfulness applicata all'alimentazione, ci aiuta a mangiare in modo consapevole, prestando attenzione alle sensazioni fisiche e alla loro saggezza. Ascoltando DAVVERO il nostro corpo non possiamo sbagliare.

La mindful eating ci insegna che l'esperienza alimentare è ricca di stimoli proventienti dai cinque sensi e che tutti hanno il diritto di essere soddisfatti.
Ci insegna a non giudicarci se abbiamo desiderio di assaggiare un cibo e a considerare il senso del gusto come qualcosa di naturale, e ad ACCETTARLO anche se sappiamo che non abbiamo bisogno di quel cibo come fonte di nutrimento.


Bellissimo no?


Simona Serreri

Psicologa

Psicologa del comportamento alimentare

Olbia