Ci sono momenti nella vita in cui siamo soffocati da problemi, pensieri, troppo lavoro e, come se non bastasse pure pochi soldi. Il nostro corpo e la nostra mente vanno in sovraccarico perchè è davvero eccessiva la mole di cose e situazioni da gestire. Viviamo in uno stato di costante allerta!
MENTE-CORPO ci inviano dei segnali di allarme per farci capire che ci dobbiamo fermare, anche per pochi minuti al giorno più volte, per prendere tempo e allentare la tensione.
Questi segnali possono essere: disturbi gastrointestinali, tensioni muscolari, difficoltà a prendere sonno, nervosismo e ansie, FAME EMOTIVA e abbuffate.
Si, lo stress ci predispone a mangiare di più e inoltre è presente più cortisolo nel sangue. Questo ormone favorisce l'accumulo di massa grassa, quindi tendiamo ad ingrassare.
Ingrassiamo! Soluzione: andiamo a farci prescrivere una dieta o, peggio ancora ne seguiamo una di testa nostra.
Risultato: siamo più stressati di prima e è ancora più difficile cadere in tentazione e mangiare di più di quanto la nostra FAME VERA ci richiede.
Seguire una dieta senza prima pensare di più a noi e a come stare meglio non fa altro che sovraccaricarci di più e a viverci la frustrazione di un altro fallimento.
Prima di darci come obiettivo la perdita di peso diamoci un altro, fondamentale obiettivo: PRENDERCI CURA DI NOI STESSI.
Rispettarci, rispettare i nostri tempi, gestire meglio il tempo, comunicare con gli altri in maniera più efficace, imparare a fare attività fisica con piacere e imparare a rilassarsi sono solo alcuni modi per ridurre lo stress e migliorare il nostro rapporto con il cibo.
In questo modo riusciamo ad aderire più facilmente ad uno stile alimentare sano ed equilibrato perchè è diventato uno strumento con il quale ci vogliamo bene e che abbiamo imparato ad adattare alla nostra vita.
Le diete falliscono perchè sono poco attente alle esigenze delle persone e non possono essere seguite per lunghi periodi.
Vi è mai successo, che ne pensate??
Benessere Psicologico
Tutti noi abbiamo diritto, secondo l'OMS (organizzazione mondiale della sanità) di sentirci a nostro agio nella nostra vita.
Secondo l'OMS per BENESSERE PSICOLOGICO si intende quello stato nel quale la persona riesce a sfruttare tutte le sue potenzialità per rispondere alle esigenze della vita quotidiana e a mantenere delle relazioni piene e soddisfacenti, adattandosi alle difficoltà trovando soluzioni alternative.
martedì 29 settembre 2015
venerdì 25 settembre 2015
Stare bene per perdere peso: Approccio Psicologico alla dieta
L’Approccio Psicologico alla perdita di peso è un approccio a 360° dove la persona può accrescere il proprio Benessere Psicologico, non solo perdere peso. Anzi, la condizione di Benessere Psicologico facilita la perdita di peso e la mantiene a lungo nel tempo.
Solo quando stiamo bene riusciamo a darci delle regole alimentari e a seguire uno stile di vita sano. Significa che siamo diventati bravi a prenderci cura di noi stessi, se non riusciamo a fare questo non c’è nessuna dieta che possa aiutarci.
Cosa si intende per Benessere Psicologico?
“E’ una condizione di equilibrio fra la persona con le sue necessità e risorse, e l’ambiente in cui vive.
Ciò ci consente di affrontare al meglio le difficoltà della vita.
Questa condizione di equilibrio può essere rafforzata attraverso l’apprendimento di capacità che ci permettono di stare meglio con noi stressi e con gli altri.”
In un percorso Psicologico che ha come obiettivo il recupero del proprio Benessere e la perdita di peso le persone possono imparare a :
- Fissare meglio i propri obiettivi (di peso e di crescita personale) e mantenere alta la motivazione;
- Gestire meglio lo stress e le conseguenze a livello fisico e metabolico (quando siamo stressati il nostro metabolismo lavora male, rallenta un po’ e quindi no è semplice perdere peso);
- Accrescere la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, scoprendo un nuovo modo di affrontare i problemi e le piccole ansie quotidiane.
Dott.ssa Simona Serreri
Ordine Regione Sardegna n ° 1664
Psicologa Esperta in Counseling Psicologico e Gestione del Peso
Tel. 345 142 5602
Il Diabete è differente!!! L'intervento psicologico nelle persone con diabete
Il Diabete è differente!!! L'intervento psicologico nelle persone con diabete
"Ormai sono grande, babbo e mamma non devono più aiutarmi a controllare la glicemia, posso farlo da solo, ma il Sabato sera mangio e bevo quello che mi pare" " Non potrò più fare sport o uscire a mangiare con gli amici" "sarò malato tutta la vita e mi dovrò privare di ogni cosa"..
Questi sono solo alcuni dei pensieri che accompagno coloro che soffrono di diabete o che hanno ricevuto da poco una diagnosi. In un primo momento la persona non riesce a mettere in pratica le indicazioni mediche, neppure le sente.
Occorre un po' di tempo affinchè una persona accetti la patologia cronica e inizi a prendersi cura di sè. Ogni persona è differente e attraverso un percorso di cura differente.
Occorre un po' di tempo affinchè una persona accetti la patologia cronica e inizi a prendersi cura di sè. Ogni persona è differente e attraverso un percorso di cura differente.
Vediamo come il supporto e la guida di uno PSICOLOGO può aiutare le persone con diabete a superare frustrazione, sconforto e stress legati alla gestione della malattia.
Il diabete è una patologia cronica molto impegnativa che comporta una modifica delle abitudini di vita: da una migliore gestione dell'alimentazione, ai controlli quotidiani e costanti della glicemia, all'esercizio fisico quotidiano, fondamentale per la stabilizzazione dei valori glicemici.
Spesso però le raccomandazioni dei medici non bastano per controllare meglio la malattia. I pazienti con diabete non riescono a mettere in pratica quello che sanno. Non riescono a farlo “proprio” e renderlo compatibile con il loro quotidiano.
Ognuno di loro vive un diabete differente dall'altro; differenze legate a significati che danno alla malattia, alle emozioni che ne derivano e ai modi di vivere diversi. (Lavoro, famiglia, tempo libero,interessi ecc. ecc. )
E' possibile andare incontro a sentimenti di inadeguatezza e frustrazione, ci si può scoraggiare e abbandonare i tentativi dimettere in pratica le buone abitudini che possono mantenerli in salute.
Le persone con diabete, spesso, hanno difficoltà a prendere le decisioni per la loro salute, fare delle scelte consapevoli, in quanto non si sentono pienamente responsabili della loro patologia.
Molti dei pazienti non si sentono capaci di gestire il LORO DIABETE e questa percezione viene rafforzata dalle continue raccomandazioni esterne (medici, parenti, familiari: devi controllarti, devi fare movimento...DEVI DEVI DEVI..).
Ma quali sono le difficoltà, i dubbi, i condizionamenti che impediscono alle persone con diabete di prendersi cura di se stessi?
La relazione d'aiuto stretta nel Counseling Psicologico può facilitare la persona con diabete nell'esplorare i significati del SUO DIABETE promuovendo il cambiamento di comportamento e la crescita personale.
La diagnosi di diabete può mettere a dura prova una persona, far nascere molti dubbi e paure. Spesso le persone si vedono costrette a stravolgere i loro ritmi e i loro orari di punto in bianco.
Mail cambiamento non è mai immediato.
Occorre lavorare gradualmente per ottenerlo, partendo da ciò che è importante per la persona, dalle sue priorità.
I pazienti con diabete devono ridefinire molte cose, ma non riescono a farlo da soli e senza prima aver accolto ed accettato le emozioni connesse a questa nuova situazione di salute.
La relazione di aiuto può facilitare, nelle persone con diabete, l'accettazione della patologia e la percezione positiva di se per poterla gestire e non farsi sopraffare dalle emozioni negative.
Nel Counseling Psicologico, lo psicologo guida la persona con diabete a diventare padrona delle proprie scelte.
Lo guida in una osservazione attenta e non giudicante delle sue esperienze, osservando meglio risorse e opportunità a disposizione per adattarsi alla nuova condizione che il diabete può portare.
Lo Psicologo imposta il lavoro con il paziente con diabete in maniera non direttiva,guidandolo dalla definizione del problema e all'individuazione di soluzioni alternative alle vecchie.
Psicologo e paziente lavorano insieme per IMPARARE A CAMBIARE
Se cerchi una psicologa che ti aiuti a superare le difficoltà e le sfide legate al diabete fissa un primo colloquio conoscitivo.
Dott.ssa Simona Serreri
3451425602
Se cerchi una psicologa che ti aiuti a superare le difficoltà e le sfide legate al diabete fissa un primo colloquio conoscitivo.
Dott.ssa Simona Serreri
3451425602
Sindrome ovaio policistico. La bellezza nel riscoprire la propria Femminilità
Sindrome ovaio policistico
La bellezza nel riscoprire
la propria Femminilità
La sindrome dell'ovaio
policistico è uno dei disturbi ormonali più comuni presenti nelle
donne in età fertile. E' caratterizzata da sintomi di
androgenizzazione come acne, ipertricosi, irsutismo e irregolarità
mestruali.
Spesso sono presenti
cisti ovariche e sovrappeso e obesità con insulino-resistenza. Cioè,
l'insulina prodotta non riesce a fare bene il suo lavoro, ossia,
tenere sotto controllo lo zucchero nel sangue.
E' una condizione cronica
e mette a dura prova le donne, sia per i sintomi fisici che le fanno
sentire poco attraenti e desiderabili, sia per il fatto che
rappresenta una delle prime cause di infertilità femminile. Una
condizione che mette fortemente in discussione il “sentirsi”
donna.
La terapia è
naturalmente studiata in base alle esigenze e caratteristiche della
donna ma in genere ha l'obiettivo di far perdere peso in modo da
migliorare l'insulino resistenza e risolvere i sintomi legati
all'androgenizzazione.
Perdere peso però non è
come prendere una pastiglia. Significa modificare le proprie
abitudini di vita, prendersi i propri spazi e i tempi per dedicarsi
cure e attenzioni, volersi bene, modificare il proprio comportamento
alimentare o far diventare l'attività fisica un momento
fondamentale della giornata, piacevole e distensivo.
Prendersi cura del
proprio corpo, amarlo e rispettarlo, anche con uno stile di vita sano
e attivo, non è sempre così semplice per le donne con PCOS.
Il corpo viene spesso
vissuto come un estraneo, come un limite all'espressione della
femminilità e delicatezza femminile. Un limite nel poter vivere
serenamente le relazioni e soddisfare il bisogno di vicinanza fisica
ed emotiva, un limite al sentirsi donne.
Le donne con PCOS, per
via dell'irsutismo, ipertricosi, alopecia e sovrappeso, possono
provare sentimenti di vergogna verso loro stesse e il loro corpo,
verso quelle caratteristiche che i canoni estetici descrivono come
poco femminili.
Allo stesso tempo può
emergere senso di colpa per
la preoccupazione verso questi problemi estetici. Quasi non ci si
sente autorizzate a soffrire per cose giudicate come frivolezze.
Negare
la sofferenza rende ancora più complicato il seguire le indicazioni
terapeutiche, comprese la modifica dello stile di vita con
conseguente perdita di peso.
Negare
la sofferenza significa non mettesi in ascolto delle emozioni più
profonde che invece ci possono guidare nell'essere più amorevoli,
attuando dei piccoli cambiamenti quotidiani.
Questi
stati emotivi hanno come conseguenza l'allontanarsi dagli
altri, nascondersi, privarsi del contatto fisico. Da una parte non
piacersi, giudicarsi non attraenti e femminili, dall'altra il forte
desiderio di essere amate e toccate ma il disagio per non riuscire ad
avvicinarsi agli altri o farli avvicinare.
Ne
consegue solitudine e ulteriore sofferenza emotiva. E' possibile che
molte donne con PCSO non parlino con le amiche o i cari delle loro
difficoltà legate ai problemi fisici ed estetici, al fatto di
sentirsi “meno donne” per via della possibile infertilità. Si
privano in questo modo di un'importante risorsa legata al sostegno
sociale, alla condivisione di problematiche simili, per sentirsi
meno sole e per scoprire insieme che la femminilità non è
esclusivamente legata all'espressione corporea, alle forme, alla
pelle liscia e alla possibilità di diventare mamma.
Ogni
donna ha il diritto di scoprire ed esprimere la propria femminilità,
mettendo a fuoco i suoi punti di forza e le sue risorse in ogni
ambito della vita.
Mi vengono in mente i Diritti Sessuali dell'OMS secondo i quali OGNI DONNA ha diritto ad avere delle esperienze sessuali piacevoli, soddisfacenti e sane. Ha quindi diritto di raggiungere la salute sessuale esprimendosi liberamente senza nessun condizionamento o privazione, nel rispetto della libertà degli altri.
Tutto
ciò non significa accettare passivamente le conseguenze, anche
estetiche della malattia, ma darsi degli obiettivi di miglioramento e
di crescita personale.
L'intervento
di Counseling Psicologico
può essere utile per migliorare la vita affettiva e
relazionale delle donne, a
partire dal rapporto con loro stesse e la propria emotività.
La
relazione con la Psicologa diventa uno spazio di ascolto e
accettazione incondizionata che può guidare le donne nel volersi
bene, amarsi e valorizzarsi.
I vissuti emotivi più
positivi stimoleranno le donne ad intraprendere più azioni di cura
verso loro stesse, dai trattamenti estetici ad una alimentazione più
sana ed ipocalorica, migliorando la percezione di stesse e della
propria femminilità.
Simona Serreri
Psicologa
Esperta in
Comportamento Alimentare e Gestione del Peso
Olbia
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